Ieri, un tribunale ha assolto tutti gli imputati, in totale 267 soldati, che hanno partecipato al massacro della prigione di Ümraniye. Ümraniye è stata una delle 20 prigioni, prese di mira dallo Stato turco nel più grande massacro carcerario mai avvenuto. Dal 19 al 22 dicembre del 2000 in Turchia 20 prigioni sono state prese d’assalto contemporaneamente da forze militari, 10.000 bombe al fosforo sono state usate contro i detenuti, 28 prigionieri politici sono stata barbaramente uccisi dallo Stato. Nel carcere di Bayrampaşa sei donne sono state bruciate vive davanti agli occhi delle loro compagne…
Una delle cose più agghiaccianti fu che mentre i prigionieri venivano uccisi e attaccati, accusati di resistenza, i soldati hanno filmato il massacro ridendo.
Nel momento dell’operazione molti prigionieri volevano proteggere dai gas e dai proiettili centinaia di loro amici che erano in sciopero della fame.
Durante lo sciopero della fame, trasformato in seguito in Death Fast (fino alla morte) durato sette anni, 122 persone hanno sacrificato la loro vita. La protesta dei prigionieri, che avrebbe dovuto essere oppressa dallo Stato, era contro il trasferimento forzato verso le nuove celle di isolamento nei carceri di Tipo F. I prigionieri dovevano essere separati l’uno dall’altro in diverse prigioni di tutto il paese, stando lì per anni e per un massimo di tre prigionieri per cella e con tutti i tipi di restrizione…
Il processo, avviato dalle famiglie dei prigionieri che sono stati uccisi e dai loro avvocati (anch’essi oggi arrestati dal governo dell’AKP) contro gli omicidi di Stato, è stato chiuso con assoluzioni per mancanza di prove!
I governi europei e gli altri, ancora difendono questo Stato come democratico e stato di diritto? State supportando queste atrocità e cooperando per i vostri interessi? Continuerete a biasimare chi combatte per i propri diritti contro le crudeltà e chiamerete ancora terroristi coloro che stanno combattendo il terrorismo e la violenza di Stato?
Non dimenticheremo mai i 28 prigionieri morti, la sofferenza delle loro famiglie e dei compagni, che hanno identificato a stento i corpi carbonizzati o ciò che ne rimaneva.
Abbasso il fascismo!