Il 27 giugno, nel tribunale di Amburgo, in Germania, si è tenuta l’udienza finale del processo contro il rivoluzionario, membro del Fronte del Popolo – Erdal Gökoğlu. 35 persone, compresi i due compagni di Erdal, da quando era prigioniero politico in Turchia, hanno partecipato all’udienza in tribunale.
L’imperialismo tedesco, noto per i suoi crimini contro i popoli del mondo, non cerca di nascondere il suo volto fascista. Questo è ancora più evidente dal loro atteggiamento ostile nei confronti dei rivoluzionari.
Anche se il pubblico ministero nel caso voleva una condanna a tre e sei mesi, il giudice ha condannato Erdal Gökoğlu a 5 anni di prigione.
Si tratta di una situazione molto rara, ma il verdetto emesso contro Erdal Gökoğlu non ha motivazioni legali o logiche. Tutti gli avvocati che hanno seguito il processo contro Gökoğlu erano fermamente convinti che il fascicolo del caso fosse vuoto. Un esempio di ciò che è stato il fatto è che il pubblico ministero, dopo non aver trovato alcuna prova di colpevolezza per un crimine commesso secondo la legge tedesca, è caduto in una situazione di totale impasse e ha iniziato a utilizzare le lettere inviate a e da Erdal Gökoğlu. Questa sentenza del tribunale tedesco non si basa su alcuna norma giuridica, è un verdetto politico.
Chi è Erdal Gokoglu
Erdal Gökoğlu è un rivoluzionario, membro del movimento del Fronte del Popolo di stampo marxista-leninista in Turchia. Da molti anni fa parte della lotta contro l’imperialismo e l’oligarchia nel suo paese. Per questo motivo è stato arrestato e torturato.
Nelle prigioni turche ha subito diversi attacchi di massa verso i prigionieri da parte dell’oligarchia fascista.
In Turchia ha partecipato allo sciopero della fame dei prigionieri politici fino alla morte (Death Fast) per protestare contro le prigioni di isolamento. Durante questo sciopero della fame, fu sottoposto ad un intervento medico forzato, per cui perse la memoria e si ammalò della sindrome di Verniche-Corsacof. In seguito fu rilasciato dal carcere e, con l’aiuto dei suoi compagni, emigrò in Belgio, dove cercò asilo politico e si potè curare facendo delle terapie adatte per la sua grave malattia. Dopo I primi miglioramenti, continuò la sua attività rivoluzionaria.
Nell’inverno del 2016 fu arrestato in Polonia in relazione ad un bollettino rosso pubblicato dall’INTERPOL su richiesta dell’oligarchia fascista in Turchia. Dopo diversi mesi di lotta, sciopero della fame e proteste, è stato rilasciato dalla prigione polacca ed è tornato in Belgio. Qui, alla fine del 2017, è stato arrestato dalla polizia su richiesta degli imperialisti tedeschi. Alla fine di dicembre dello stesso anno è stato estradato in Germania, a seguito di una decisione del tribunale belga. Alcuni mesi dopo, fu intrapresa una causa contro di lui, con l’accusa di “appartenenza ad un’organizzazione clandestina”.
Sources: halkinsesitv1.org and News agency Gerçek (Truth)