DICHIARAZIONE DEL GRUP YORUM: NON RICONOSCIAMO LE VOSTRE DECISIONI E LE VOSTRE SENTENZE!

LA CHIAMATA AL NOSTRO PUBBLICO!
NON FACCIAMO I CONTI CON LE DECISIONI DEI TRIBUNALI CHE SI TRASFORMANO NELL’ESERCITO CRIMINALE DEL FASCISMO!
IL RAGGIUNGIMENTO DELLA LIBERTÀ PER I MEMBRI DEL GRUP YORUM PASSA ATTRAVERSO LA RESISTENZA AL FASCISMO!

Nei processi che si sono svolti dal 3 al 26 ottobre, si è tenuta la prima udienza per 9 musicisti del Grup Yorum, in carcere già da quasi un anno. Nei processi subiti, a parte una falsa testimonianza che “vuole dimostrare che essere membro del Grup Yorum è un crimine”, non sono state presentate prove concrete. Nonostante ciò, nessun componente del gruppo è stato rilasciato.

Inoltre il 4 ottobre la polizia ha fatto irruzione nel Centro Culturale “Idil”. Notizie false relative alla “preparazione per un’azione” sono state trasmesse su TRT (Turkish Radio and Television Company) dalla sezione politica della polizia, e 7 persone sono state arrestate, tra cui Özgür Zafer Gültekin, membro del Grup Yorum. Presenteremo una denuncia penale per questa falsa notizia.

Sappiamo tutti cosa ha vissuto al nostra compagna Bergün Varan. Il 30 maggio 2017, pochi giorni dopo l’arrivo in Turchia, è stata arrestata durante il raid al Centro Culturale “Idil” e le è stato fatto lo scalpo nella parte frontale del cuoio capelluto. Dopo poco, Bergün è stata rilasciata, ma dopo neppure un mese, è stata arrestata e messa in carcere nuovamente per aver partecipato al presidio di fronte al tribunale con un cartello che diceva “Freedom for Grup Yorum”. Scarcerata dopo tre mesi, due giorni di libertà e arrestata nuovamente.

In prigione il fascicolo di Bergün è cambiato improvvisamente, dicendo che era stata arrestata durante il raid al Centro Culturale “Idil”. Al processo tenutosi la scorsa settimana, i membri del Grup Yorum Fırat Kıl, Sultan Gökçek, Betül Varan, Dilan Poyraz, Dilan Ekin, Bergün compresa, non sono stati portati in tribunale e sono stati condannati a 3 anni e 15 giorni tramite SEGBİS (sistema di videoconferenza). Considerando il lungo periodo di carcere fatto da Bergün, avrebbe dovuto essere rilasciata molto tempo fa. Tuttavia non è ancora libera ed è praticamente tenuta in ostaggio…

La nostra compagna in carcere Dilan Ekin è stata condannata a due anni di prigione senza essere portata a nessuna delle udienze del suo processo. Nonostante fosse stata tradotta nel tribunale di Çağlayan per l’udienza, non vi ha potuto prendere parte. In queste condizioni è stata condannata a 5 anni.

Nel frattempo Dilan Ekin corre il rischio di paralisi poiché la direzione del carcere le ha impedito il diritto alle cure a causa della sua resistenza. Il medico dell’ospedale in cui è stata ricoverata le ha detto: “Siate grati per la vostra condizione, pregate cinque volte al giorno, passerà”. Lo stesso Stato che ostacola la terapia per i membri del Grup Yorum, concede ogni giorno 11 ore di permesso al capo della mafia fascista Alaattin Çakıcıcı a causa della sua malattia…

Ad Erzurum, di recente, la Corte Suprema ha abrogato la sentenza di 26 anni pronunciata nei confronti di un pervertito che ha abusato sessualmente dei bambini nel dormitorio della congregazione di Nur. Se non ci saranno ulteriori obiezioni per questa decisione, lo stupratore sarà rilasciato dopo pochi anni di prigione. In tutti gli angoli del nostro paese compaiono sentenze simili a queste.

Stupratori, assassini, protettori e capi mafiosi sono stati assolti, mentre dall’altra parte i membri del Grup Yorum sono stati imprigionati per quasi un anno sulla base di una falsa dichiarazione. Mentre gli arresti continuano, i processi aperti dopo il raid nel centro culturale, e dopo le azioni democratiche di protesta a cui hanno partecipato anni fa, si stanno concludendo frettolosamente e le sentenze sono state già decise. D’altro canto, i processi stanno proseguendo con richieste di condanne fino a 10 anni.

Oltre le celle di isolamento, gli interrogatori, le torture psicologiche per i nostri compagni incriminati di cantare e ballare, il fascismo dell’AKP ostacola anche la produzione artistica. Fırat Kıl, membro del Grup Yorum, in prigione stava lavorando su 18 nuove melodie e la direzione del carcere ha reputato necessario sequestrarle insieme al suo taccuino. Persino le note musicali che abbiamo inviato al compagno sono state censurate.

Dopo aver rilasciato tutti gli avvocati rivoluzionari il 14 ottobre, il fascismo dell’AKP ha rapidamente contrastato la decisione del tribunale e il giorno dopo, ha annullato immediatamente la sentenza, rilasciando un nuovo ordine di cattura. Nelle 5 udienze tenutesi tra il 3 e 26 ottobre, solo poche persone su un centinaio sono state rilasciate. Uno degli avvocati del Grup Yorum, Ömer Kavili, è stato arrestato per “aver cercato di dimostrare che il suo cliente aveva ragione”.

Non rilasciare i membri del Grup Yorum è una decisione politica. Tuttavia, abbiamo già sperimentato questi processi in passato. L’unico modo per far valere i nostri diritti contro ogni tipo di arbitrarietà e ingiustizia è la resistenza. Non accettare queste sentenze.

Il fascismo sta soffocando i diritti che stiamo cercando di conquistare nel nostro paese. Oggi i tribunali sono stati trasformati in un pugnale usato apertamente contro il popolo e senza il riconoscimento di nessuna regola. La giustizia si è trasformata in una banda criminale.

Questo Stato scellerato darà ai nostri membri decine di anni di reclusione senza appellarsi a nessuna regola e a nessun diritto. Non possiamo sollevare la nostra obiezione, è così?

No, mille volte no!

Il percorso per liberare e riunire i membri del Grup Yorum imprigionati passa attraverso il ripudio delle decisioni dei tribunali guidati da bande criminali.

La nostra chiamata al pubblico, ai fan del Grup Yorum, alle famiglie dei compagni coinvolti, è di sollevare ancora una volta lo slogan per la libertà dei musicisti reclusi, affinché non subiscano torture nelle celle del fascismo… Nelle scuole, sul posto di lavoro, per strada… Ovunque ci troviamo, esponiamo questa denuncia contro il fascismo… Scriviamo sui muri, sui tavoli, sulle carte, slogan di libertà per Grup Yorum… Andiamo davanti al palazzo di giustizia, alle prigioni e alle assemblee, opponiamoci al fascismo, non facciamoli stare tranquilli fino a quando non rilasceranno i nostri compagni in carcere…

Sconfiggiamo questa decisione fascista con l’unità e la resistenza, rompiamo insieme questo assedio!

Non riconosciamo le vostre decisioni e le vostre sentenze!
Vogliamo la libertà per i membri del Grup Yorum, e l’avremo!
Abbasso il fascismo, viva le nostre canzoni!